Composto è lor d’intorno il rogo omai,
E già le fiamme il mantice v’incita :
Quando il fanciullo in dolorosi lai
Proruppe, e disse a lei, ch’è seco unita :
Questo dunque è quel laccio, ond’io sperai
Teco accoppiarmi in compagnia di vira ?
Questo è quel foco, ch’io credea che i cori
Ne dovesse infiammar d’eguali ardori ?
Altre fiamme, altri nodi Amor promise :
Altri ce n’apparecchia iniqua sorte.
Troppo, ahi ben troppo, ella già noi divise ;
Ma duramente or ne congiunge in morte.
Piacemi almen, poiché ’n si strane guise
Morir pur dei, del rogo esser consorte,
Se del letto non fui : duolmi il tuo fato,
Il mio non già, poich’io ti moto a lato.
Ed o mia morte avventurosa appieno :
O fortunati miei dolci martiri,
S’impetrerò che giunto seno a seno,
L’anima mia nella tua bocca io spiri ;
E venendo tu meco a un tempo meno,
In me suor mandi gli ultimi sospiri.
Così dice piangendo ; ella il ripiglia
Soavemente, e in tai detti il consiglia.