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sangue, & innanzi, e dopo, la buttai, grande e lunga come una nocciola di pino, ma all’un capo grossa a pari d’una fava, avendo a dire il vero la forma d’un cazzo affatto affatto. Fu mia grande ventura di poterla spinger fuora. Non ne ho mai messo che stesse a petto di questa in grandezza. Aveva troppo veracemente indovinato della qualità delle mie orine questo successo. Verrò quel che n’è da seguire.

Sarà troppo grande dappocaggine, & ischifiltà la mia se tutto dì ritrovadomi in caso di morte a questo modo, e facendolami più presso ogni ora, non m’ingegni sì ch’io la possa di leggieri sopportare quanto prima io ne sia sopraggiunto. Et in questo mezzo fia senno il pigliarsi allegramente il bene ch’a Dio piacerà di mandarci.