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oltre a questo non potendo riaver la testa, e rimetterla al suo primo stato. Stordimento, e non so che gravezza sugli occhi, la fronte, le guancie, denti, naso, e parte d’innanzi. Mi messi in fantasia che fussero gli vini bianchi dolci e fumosi, perché quella volta che mi riprese prima la migrena ne avea bevuti gran quantità di Trebisiano, scaldato del viaggiare, e della stagione, e la dolcezza d’esso non stancando la sete.
In fine confessai, ch’è ragione, che Firenze si dica la bella.