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non si aggiunge il modo, che dia a ciascun membrola debita grandezza proportionata al corpo, et se non vi concorre la specie, accioche le linee sieno fatte con gratia, e con soaue concordia di lumi vicino all’ ombre. E da tutte queste cose si vede manifestamente che la bellezza è in tutto lontana dalla materia del corpo, la quale ad esso mai s’auuicina se non sarà disposta con queste preparationi incorporee. Et qui si conclude che la Pittura altro non è che vna idea delle cose incorporee, quantunque dimostri li corpi, rappresentando solo l’ordine, e l’ modo delle specie delle cose, e la medesima è più intenta all’ idea del bello che a tutte l’altre : onde alcuni hanno voluto che questa sola fosse il segno, e quasi la meta di tutti i buoni Pittori, e la pittura vagheggiatrice della bellezza e Regina dell’ arte.

Della Nouità.

La nouità nella Pittura non consiste principalmente nel soggetto non più veduto, ma nella buona, e nuova dispositione e espressione, e cosi il soggetto dall’ essere commune, e vecchio diuiene singolare, e nuouo. Qui conuiene il dire della Communione di San Girolamo del Domenichino, nella quale diuersi sono gli affetti, e li moti dall’ altra inuentione di Agostino Carracci.

Come si deue supplire al mancamento del soggetto.

Se il pittore vuole suegliare ne gli animi la marauiglia anche non hauendo per le mani soggetto habile a partorirla, non introdurà cose nuoue strane, e fuori di ragione, ma constumi l’ingegno in rendere maraui-