Page:Bulletin de la société des sciences historiques et naturelles de la Corse, fasc. 352-354, février 1913.pdf/75

Le texte de cette page a été corrigé et est conforme au fac-similé.
69
et l’Élection de Pascal Paoli

dato dal partito di Giuliani[1]. Inoltratisi i Capi nella destinata marchia, con laquale pretendevano inculcare del timore anche a paesi vicini, non ebbero tutto il seguito che si attendevano, perchè alcune pievi rifiutorno il loro contingente. Ciò non ostante, entrorno nel Nebbio più di 500 persone, che unitesi a 200 Nebbisini formorono una quantità osservabile. Mentre ciò seguiva in queste vicinanze, crebbe in Orezza il tumulto. Da una parte il partito di Ciavaldini e dall’altra quello di Santucci andavano scaramucciando dalle finestre e da siti lontani ; ma finalmente creseiuta da ambe le parti la gente, usciti in campagna, co minciorno ad agire con un livore Corso, incendiando case, esercitando delle barbarie. Otto morti vi restorno irclusi i primi e venti feriti, delle diverse pièvi, che a proporzione delloro genio vi concorrevano. Le pievi che ricevevano questo spettacolo e questo danno, altamente si lamentavano di quelli che erano concorsi a mangiare nel Nebbio, attirati anche da qualche sboro del Capo Corso, mentre pareva a loro giusto che i Capi fossero prima accorsi a spegnere l’acceso fuoco ne’loro paesi e nel cuore del Regno… (4 Marzo 1754).

L’affaire d’Orezza se termina par l’acquittement pur et simple de tous les inculpés. Ce n’était pas de nature à diminuer le nombre des assassinats.

Dans le delà des monts le désordre n’était pas moins grand que dans le deçà : seize assassinats dans le mois de Décembre ; on en prévoyait autant pour le mois de Janvier ; avec cela, des consultes nombreuses, mais d’où les partis s’excluaient réciproquement.

  1. Clément Paoli voulut quelque temps après les châtier de cette désobéissance ; mais ce ne fut pas sans effusion de sang. Entre Areggno et Avapessa vi restorno 20 morti e 17 feriti, tutti montagneri.